AGLI STATALI LE BRICIOLE


bricioleLa Legge di Stabilità 2016 è stata approvata anche al Senato e dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio 2016, dopo la trasmissione al Quirinale e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Non è una novità ma semplicemente una conferma: nonostante la sentenza 178/2015 della Corte Costituzionale per i rinnovi dei contratti nazionali collettivi dei dipendenti pubblici ci sono poche briciole, ovvero solo 300 milioni di euro, dei quali 74 milioni sono destinati a personale delle Forze Armate e delle Forze di Polizia e 7 milioni sono assegnati al restante personale in regime di diritto pubblico.

Nuovo tetto alla contrattazione: si ripristina (sia pure in forme leggermente diverse) il blocco della contrattazione decentrata. Dal 1° gennaio 2016 l’ammontare delle risorse destinate annualmente al trattamento accessorio del personale, anche di livello dirigenziale, non può superare l’importo del 2015 e viene automaticamente ridotto in misura proporzionale alla riduzione del personale in servizio.

Blocco anche alle assunzioni di dirigenti fino all’entrata in vigore dei decreti legislativi attuativi della riforma Madia della pubblica amministrazione. Sono esclusi dal blocco: i dirigenti non contrattualizzati, di province e città metropolitane appartenente alle funzioni fondamentali, dell’amministrazione giudiziaria, dell’area medica e veterinaria e delle Agenzie fiscali.

A nulla sono valse le proteste dei dipendenti pubblici, le manifestazioni di piazza e gli scioperi, a nulla è, per ora, valsa una Sentenza della Corte Costituzionale.

“Fatta la legge trovato l’inganno” … la Corte Costituzionale ha sbloccato il contratto pubblico? Pochi spiccioli bastano per andare avanti! Ma i nostri governanti sanno che la Costituzione ha previsto una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro e che un rinnovo falso equivale ad un non rinnovo? La giustizia in Italia è in arretrato ma, di questo passo, fioccheranno tanti altri ricorsi per l’adeguamento degli stipendi.

 Buon sindacato a tutti.

Il Segretario Generale
(Claudia Ratti)

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